E’ molto semplice: stare in commissione permette ai gruppi consiliari di prepararsi meglio e verificare le scelte dell’amministrazione. Il regolamento del Consiglio, stabilisce un meccanismo complicato per nominare i membri delle commissioni. Basta cambiare il regolamento, semplificarlo, e renderlo più capace di rappresentare i cittadini.
Si continua a rimandare, districhiamo questa confusione.
1. LE COMMISSIONI IN GENERALE…
COSA DICE LA LEGGE PIù IMPORTANTE SUI COMUNI, IL TUOEL*:
*Testo unico sull’ordinamento degli enti locali
ART. 38 – TUOEL – […] Quando lo statuto lo preveda, il consiglio si avvale di commissioni costituite nel proprio seno con criterio proporzionale. Il regolamento determina i poteri delle
commissioni e ne disciplina l’organizzazione e le forme di pubblicità dei lavori. […]
Cosa dice il nostro statuto?
L’art. 26 dello Statuto del Comune dice che a Cassina de’ Pecchi possono esistere commissioni consiliari Permanenti e commissioni a Termine. Lo stesso statuto ricorda che le commissioni consiliari permanenti sono composte da Consiglieri Comunali indicati dai gruppi consiliari secondo un criterio proporzionale.
A cosa servono le commissioni secondo lo statuto?
Le commissioni consiliari esprimono pareri consultivi sull’attività di impulso, di indirizzo e di controllo del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale.
QUALI SONO LE COMMISSIONI NEL NOSTRO COMUNE?
Questo è un tema più specifico, mentre lo Statuto esprime i principi e le regole di fondo del Comune, per ogni questione possono esserci regole più specifiche. In questo caso l’articolo 28 dello Statuto rimanda chiaramente al Regolamento Interno del Consiglio Comunale. Per spiegare: “[…] Composizione delle commissioni, loro attribuzioni e funzionamento“.
Andiamo a vedere il regolamento…
Il primo Capo del Titolo 4 del Regolamento è dedicato proprio alle Commissioni Consiliari. Ci sono 3 commissioni consiliari Permanenti: la Commissione al Bilancio, quella al Patrimonio e Demanio e quella all’Urbanistica.
2. QUINDI? QUAL è IL PROBLEMA?
Il problema è molto semplice da capire. L’art. 64 del Regolamento è fumoso e complicato. E’ stato stabilito un procedimento barocco e poco efficiente per indicare il numero dei membri di ogni commissione che spettano ad ogni Lista Civica (o meglio gruppo consiliare).
QUAL E’ LA CONSEGUENZA DI QUESTO CALCOLO ASTRUSO?
Molto semplicemente, la conseguenza è che se in Consiglio Comunale ci sono 3 o più gruppi di opposizione, come in questo momento, può capitare che una lista civica (o meglio “gruppo consiliare”) non riesca ad essere membro di nessuna commissione disattendendo il criterio proporzionale.
E ALLORA?
E allora, abbiamo appena finito di dire che le commissioni permettono di studiare i temi di cui sono incaricate, esprimendo eventualmente pareri. Ma come fa un gruppo che è stato eletto dai cittadini per fare i loro interessi a esprimere il proprio diritto di voto in commissione?
3. QUINDI COSA PROPONE SI PUO’?
Ancora una volta, diciamo una cosa molto semplice. Basta cambiare il Regolamento.
Basterebbe aggiustare il Regolamento del Consiglio in modo che tutti i gruppi abbiano diritto a nominare almeno un proprio consigliere all’interno di tutte le Commissioni Consiliari.
IN EFFETTI CHE COSA DICE LA LEGGE?
Come dicevamo la legge più importante sui Comuni che è il TUOEL dice che le commissioni devono essere costituite con criterio proporzionale. Lo ribadisce anche il nostro Statuto.
COME SI FA A RISPETTARE QUESTA LEGGE?
Pensiamo fortemente, che il modo più democratico per rispettare questa legge sia uno e uno solo. Stabilire che:
– Nelle commissioni ogni gruppo deve avere diritto a nominare almeno un proprio membro
– Il potere di voto in commissione deve rispecchiare gli stessi equilibri del Consiglio normale. Quindi se il gruppo A vale 5 consiglieri e il gruppo B ne vale 10, la stessa cosa deve accadere all’interno delle commissioni.
Alla fine non è così difficile….
Questo meccanismo del criterio proporzionale, con voto ponderale è l’interpretazione più diffusa in Italia della legge. Perché il nostro comune dovrebbe fare diversamente dagli altri?
COSA CHIEDIAMO ALLA MAGGIORANZA?
Ai colleghi della maggioranza chiediamo di tenere nella giusta considerazione questa semplice posizione, che permette di rappresentare meglio i cittadini senza inficiare l’efficienza e la qualità del lavoro in Consiglio. Speriamo di adeguarci presto.